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[25/09/2019] Stato Civile: Sato e Chiesa Anglicana firmano l’intesa: novità per i matrimoni
È stata firmata il 1 agosto a Palazzo Chigi l’intesa tra la Repubblica Italiana e l’Associazione “Chiesa d’Inghilterra” che in Italia rappresenta la confessione anglicana denominata “Church of England”.
L’accordo è stato siglato, ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione, dalla presidente dell’associazione, la reverenda Vickie Lela Sims, e dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte che si è impegnato a presentare in Parlamento il disegno di legge di approvazione dell’intesa.
Nell’intesa assume particolare rilevanza, per gli Ufficiali dello Stato Civile, l’art. 17 inerente la celebrazione del matrimonio.
Con tale norma vengono riconosciuti gli effetti civili ai matrimoni celebrati in Italia secondo il rito anglicano a condizione che il ministro di culto abbia la cittadinanza italiana e sia residente o domiciliato in Italia (comma 1). L’atto di matrimonio dovrà, naturalmente essere trascritto ne registri di stato civile. In ogni caso, secondo quanto disposto dal comma 10 del citato articolo 17, il matrimonio avrà effetti civili sin dalla data della celebrazione anche nel caso in cui l’Ufficiale dello Stato Civile che abbia ricevuto l’atto abbia omesso di effettuarne la trascrizione entro le 24 ore: termine indicato dal comma 9.
Perla celebrazione del matrimonio l’Ufficiale dello Stato Civile, dopo aver effettuato le normali pubblicazioni, rilascerà ai nubendi il nulla osta in duplice originale (comma 3).
Il ministro di culto durante la celebrazione del matrimonio dovrà leggere agli sposi gli articoli 143, 144 e 147 del codice civile e questi potranno rendere direttamente le dichiarazioni concernenti lo stato patrimoniale (separazione dei beni) della famiglia a norma dell’art. 215 del codice civile (comma 5).
Una volta celebrato il matrimonio il ministro di culto dovrà, entro 5 giorni (comma 8) trasmettere l’atto ed un originale del nulla osta (comma 6) all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune di celebrazione per la trascrizione. L’atto di matrimonio dovrà anche riportare il nominativo del ministro di culto, la menzione dell’avvenuta lettura degli articoli del codice civile e le eventuali dichiarazioni rese dai coniugi in merito alla scelta del regime patrimoniale (comma 7).
Adesso si dovrà attendere che il Parlamento approvi la legge di ratifica dell’intesa.
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