-
Inserisci i tuoi dati per ricevere
le ultime notizie:
|
- Info
Semplice Numero 12 - Dicembre 2018
Il Sommario
|
La Copertina
|
-
Interventi.
Angelo Schillaci **
L'estratto dell'articolo
Da qualche mese, a Milano, il tema del riconoscimento della doppia genitorialità in coppie omosessuali maschili è al centro di un dibattito acceso ed articolato, seguito alla iniziale decisione del Comune – poi sospesa – di far luogo alla trascrizione integrale (originaria, o mediante rettifica) dell’atto di nascita straniero recante l’indicazione di entrambi i padri, in caso di nascita a seguito di gestazione per altri (d’ora in poi, GPA). A quanti sostengono la necessità di dare piena tutela ai minori garantendo loro la continuità dello status legittimamente acquisito nello stato estero di nascita, si contrappongono infatti coloro che ritengono – tutto al contrario – che le peculiarità legate al modo in cui detti minori sono venuti al mondo (e cioè il ricorso alla surrogazione di maternità, oggetto nel nostro ordinamento di divieto sanzionato penalmente, all’art. 12, comma 6 della legge n. 40/2004) sarebbero ostative a detto riconoscimento. Le decisioni che pubblichiamo – attinenti a due diverse fattispecie, come si dirà – intervengono dunque, proprio a Milano, a chiarire taluni profili controversi, ed in particolare l’asserito rilievo giuridico del legame tra pratica procreativa e continuità dello status legittimamente acquisito all’estero.
-
Interventi.
Lorenzo Fabbri** e Francesco Zaia***
L'estratto dell'articolo
La semplificazione del linguaggio amministrativo è un valore in sé, perché introduce un rapporto più trasparente e diretto con il cittadino e questa direzione è stata sottolineata da diverse iniziative relative alla semplificazione amministrativa in Italia e all’estero, come il Plain Writing Act americano del 2010. Ma c’è di più: un linguaggio semplice è anche un ingrediente indispensabile per rendere i servizi della Pubblica Amministrazione più efficaci e inclusivi. Questa è la prospettiva che è stata adottata all’interno del Team per la Trasformazione Digitale attraverso progetti come Docs Italia e Designers Italia.
-
Interventi.
Il Direttore
L'estratto dell'articolo
Perché queste nuove norme in materia di immigrazione?
Le nuove norme sono un importante tassello di una più ampia riforma della gestione del fenomeno migratorio, in un’ottica di rinnovato approccio alle evidenti criticità di questi ultimi anni caratterizzati dai consistenti arrivi. Nonostante l’attuale riduzione dei flussi (oggi-80% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), è infatti significativo il numero di immigrati che insiste nel nostro territorio, sia per l’elevato numero di sbarchi del passato che per la prolungata presenza di richiedenti asilo, con un forte impatto sui territori. Ad oggi sono accolte più di 140.000 persone e sono in trattazione circa 110.000 domande di asilo.
La strategia attuata a livello internazionale, volta al contenimento dei flussi migratori con azioni di sostegno per lo sviluppo delle condizioni di vita nei Paesi d’origine andava opportunamente accompagnata, a livello interno, da una serie di misure, sempre nel rispetto delle garanzie riconosciute dalla nostra Costituzione e dalle tutele europee, per definire in modo puntuale e concreto l’accesso alla protezione internazionale, le regole dell’accoglienza e dare effettività ai rimpatri per coloro che non hanno diritto a rimanere nel territorio nazionale.
-
Attualità.
Emmanuele Nannizzi
L'estratto dell'articolo
Come è ormai noto, in data 04/10/2018 è entrato in vigore il Decreto legge n. 113/2018 recante “Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell'interno e l'organizzazione e il funzionamento dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” (meglio conosciuto come Decreto immigrazione o Decreto sicurezza).
L’art. 13 di detto decreto, approvato senza modifiche dalla legge di conversione n. 132/2018, ha modificato alcune parti degli artt. 4 e 5 del D.lgs n. 142/2015, e stabilito nuove disposizioni per l’Ufficiale di anagrafe riguardo alla gestione anagrafica dei cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno per richiesta di protezione internazionale.
Vediamo dunque quali sono le novità per gli operatori dei servizi demografici.
-
Giurisprudenza.
La Redazione
L'estratto dell'articolo
Perde il mantenimento e il diritto a beneficiare dell’assegno familiare il coniuge separato che si registra presso il Comune come coppia di fatto con un nuovo partner.
Anche nel caso di separazione legale dei coniugi infatti, e della formazione di una nuova realtà familiare di fatto a opera del coniuge beneficiario dell'assegno di mantenimento, ed indipendentemente dalla "risoluzione del rapporto coniugale", si concretizza una rottura tra il preesistente modello e tenore di vita caratterizzanti la preesistente realtà di convivenza matrimoniale e il nuovo concreto assetto familiare di fatto avente rilievo costituzionale in quanto espressamente voluto e manifestato dal coniuge beneficiario dell’assegno, rottura che va senz’altro ad incidere sul diritto alla contribuzione periodica facendola venir meno definitivamente. Questo è il principio chiarito dalla prima sezione civile della Corte di Cassazione nella sentenza n. 32871/2018 con la quale è stato respinto il ricorso di una donna nei confronti del coniuge separato.
-
Come si fa.
Marco Raso
L'estratto dell'articolo
Numerosi quesiti e richieste di chiarimenti ci inducono a riproporre con i necessari aggiornamenti un intervento di qualche anno fa relativo ad un caso di attribuzione di cognome conseguente al conferimento della cittadinanza italiana.
Nel caso considerato si trattava di cittadina ucraina che a seguito di un precedente matrimonio contratto nel suo Paese di origine aveva assunto il cognome del marito e, come prevede l’ordinamento di tale Paese (e di molti altri), lo aveva conservato anche successivamente al divorzio pronunciato anch’esso all’estero secondo la normativa straniera. Il tutto prima del suo ingresso in Italia - dove era poi entrata con successiva iscrizione in Anagrafe - con un passaporto ed un titolo di soggiorno riportanti il cognome dell'ex marito legittimamente portato. Nel momento in cui a questa persona era stata conferita la cittadinanza italiana - a seguito di successivo matrimonio con cittadino italiano - il decreto prefettizio di conferimento riportava il cognome risultante dall'atto di nascita - come peraltro tassativamente prescritto dalla circolare del Ministero dell’Interno n. prot. 14424 del 23 dicembre 2013 - e cioè un cognome del tutto diverso da quello risultante sul passaporto del Paese di origine e quindi da quello riportato sul permesso di soggiorno ed in Anagrafe. In molti Paesi infatti l'atto di nascita non subisce modifiche ne' annotazioni in seguito a matrimoni, divorzi o altro. Rimane «congelato» al momento della nascita.
-
La pagina di Sophia.
Serena Baldin**
L'estratto dell'articolo
-
Bastiancontrario.
Il Bastiancontrario
L'estratto dell'articolo
-
News.
La Redazione
L'estratto dell'articolo
|
|
L'estratto dell'articolo
Clicca sul titolo dell'articolo per leggerlo.
|
|